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Anche secoli fa a Caltagirone si lavorava la ceramica, realizzando oggetti "speciali", che sono arrivati ai giorni nostri pieni di ricordi, con le loro storie, spesso raccontate dagli anziani alle nuove generazioni. Prove tangibili di un passato in cui l’unico sostentamento per le famiglie era dato dalla "terra", per cui la realizzazione di questi manufatti in ceramica ed in terracotta era legata all’adempimento dei lavori in campagna.
Oggi in casa dei nonni si possono scoprire enormi anfore in cui veniva collocato il mosto, contenitori di più piccole dimensioni usati come vasi, oppure piatti molto larghi e anforette. Troviamo anche le statue ornamentali che rievocano momenti della vita rurale a Caltagirone. Piccoli tesori che ci ricordano le nostri origini, quel legame profondo con la Madre Terra.
Rovistando poi nei cassettti della scrivania dei nonni, o negli armadi, riemergono vecchie fotografie di famigliari e di collaboratori che ci hanno aiutato a coltivare la nostra passione. Molte persone ritratte non hanno più nomi, son lontani ricordi, affetti, che però a distaza di più di un secolo ci hanno fatto trovare il loro bene più prezioso: una terra fantastica dove coltivare il grano di Sicilia.
La modernizzazione dell’azienda è avvenuta solo nella sua gestione, mentre le tecniche di coltivazione dei campi sono rimaste pressochè inalterate, mantenendo l’amore e il rispetto verso le nostre terre ed i nostri frutti inalterati. I macchinari moderni facilitano il lavoro, ci aiutano dalla semina al raccolto del grano.
E’ avvenuto un sostanziale cambiamento negli strumenti impiegati in campagna rispetto a quelli di oggi; nei cassetti della scrivania del nonno Giuseppe e rispolverando alcuni momenti della vita contadina siciliana, ci rendiamo conto che quella passione per la nostra terra, quel legame profondo che unisce più di due generazioni, è rimasto inalterato dopo più di 120 anni.
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